La diffusione delle macchine da cucito è divenuta capillare grazie a marchi importanti e riconoscibili come Singer che ha influenzato davvero molto il concetto di cucito automatizzato, per ogni forma di clientela, e le macchine in questione risultano essere ancora oggi tra le più diffuse in ambiti molto diversi in senso generale ma che offrono prodotti di qualità.
La macchine da cucito sono infatti divenute molto popolari in particolare nel 20° secolo ma anche molto prima la loro diffusione è stata capillare soprattutto presso le persone che avevano effettivamente bisogno di efficientare e ridurre i tempi del proprio lavoro di sartoria, con strumenti sempre più evoluti dal punto di vista meccanico. Ma quelle degli anni 70 quanto valgono?
Singer di valore
Nel corso dello scorso secolo si sono susseguite tantissime varianti, dapprima ereditate dai modelli principali che erano praticamente manuali, letteralmente a manovella, poi sono arrivati gli strumenti a pedale e quelli maggiormente moderni muniti di elettronica. In particolare il progresso tecnologico ha fornito strumenti a costi sensibilmente minori rispetto al passato.
Gli appassionati spesso si concentrano sulle macchine da cucito realizzate tra la fine dell’Ottocento fino al secondo dopoguerra in quanto più rare e dall’apparenza maggiormente vintage, ma anche quelle realizzate successivamente possono essere molto interessanti, magari come ritrovamento casuale in vecchi solai e soffitte. Ma quanto può valere oggi un esemplare del periodo?
Quanto valgono?
Come per quasi ogni oggetto di una certa età e di un certo periodo, in quanto ogni epoca manifesta in modo effettivo anche dai materiali oltre che dalla tecnologia il concetto di macchina da cucito che proprio negli anni 70 è divenuto “tradizionale” nelle case degli italiani, oramai usciti dall’epoca del Boom economico, anche se le Singer hanno avuto un costo mediamente stabile.
- Esemplari come la Pressonic 966 possono valere tra i 50 ed i 150 euro se in perfetto stato
- Singer della serie 260 sono altresì frequenti da trovare ma non in perfetto stato: in questo caso possono valere fino a 200 euro con accessori
- Esemplari come la 367 sono maggiormente ricercati e vanno da un valore di circa 130 euro fino a 300 euro
Negli anni 70 è stato sancito il passaggio del legno e metallo comune alla plastica che però ha sostituito solo parzialmente l’alluminio, anche se la ghisa è stata abbandonata quasi completamente nel periodo. Anche lo stile squadrato tipico degli anni 70 è riconoscibile ed è sostanzialmente abbastanza simile alle singer moderne che hanno forme appena più ammorbidite.
Un esemplare con tutti gli accessori in ordine può essere assolutamente operativa ancora oggi, e risultare qualcosa di interessante anche da utilizzare, in questo caso possiamo strappare un prezzo maggiore se abbiamo pazienza, il valore di vendita può superare il 30 % di quello evidenziato per un vero appassionato, con il web è ancora più semplice raggiungere valutazioni del genere.