I francobolli italiani sono sicuramente tra quelli più amati e celebrati anche tra i collezionisti stranieri, che da sempre sono soliti accapparrarsi tutti quegli esemplari che ad esempio sfuggono ai collezionisti della prima ora. Ed il nostro paese da sempre si è dimostrato in grado di sviluppare pezzi filatelici addirittura da prima della creazione dello stato italiano.
Quali sono però i francobolli italiani più rari e costosi, quelli insomma in grado di davvero cambiarci non solo la giornata ma anche la vita in alcuni casi? Non sono pochi anche è ovviamente molto complicato trovarli, soprattutto in condizioni di conservazioni quantomeno buone, perchè si tratta di esemplari estremamente antichi ma anche concepiti a volte per lassi di tempo molto ridotti.
Filatelia italiana
La filatelia italiana è nata quasi subito dopo l’invenzione del francobollo, il primo esemplare in senso assoluto è datato 1840 e può essere ovviamente considerato una forma di “apripista” per tutti gli esemplari creati poi successivamente anche in Italia. In pochi anni tutti i regni preunitari, generalmente dal decennio 1850 hanno iniziato a stampare le proprie versioni dei francobolli.
Con il Risorgimento questo ha portato anche ad una graduale unificazione in quanto non sono state più le singole entità in fatto di stato a produrle ma quello centrale. Nonostante questo tra i francobolli più rari italiani figurano sia esemplari post Risorgimento quindi sviluppati dopo il 1861-1870 ma anche durante il periodo immediatamente precedente.
I francobolli italiani più rari
Gli esemplari da tenere in considerazione sono molti e trovarli è davvero molto difficile, sia per l’età, si parla di oggetti che possono tranquillamente avere anche più di 100 anni in parecchi casi ma anche per la tiratura che ai tempi era comunque molto più limitata così come la diffusione, infine anche diverse forme di francobolli con errori di stampa o simili hanno aumentato la loro rarità:
- Serie Regno di Sardegna 1851 – Tre francobolli con il volto di Vittorio Emanuele II, da 5, 20 e 40 centesimi valore massimo tra 1000 e 2500 euro se usato fino a oltre 13 mila euro per il pezzo nuovo da 40 cent
- Ducato di Parma – Serie di 5 francobolli 1852, riconoscibili dal giglio borbonico, l’intera serie se usata vale fino a 700 euro ma nuovo ogni singolo francobollo vale tra 3000 ed i 25 mila euro (gli esemplari da 15, 25 e 40 centesimi)
- Granducato di Toscana anno 1857, il Mazzocco è uno dei francobolli italiani più rari e preziosi, già usato vale più di 6000 euro nuovo vale quanto una casa, spingendosi fino a 95 mila euro!
Esistono poi esemplari come i francobolli del Regno delle Due Sicilie durante l’ultima fase della sua storia ad esempio i celebri ed apprezzati francobolli della Dittatura durante gli eventi successivi allo Sbarco dei Mille: questo francobollo datato 1860 infatti riprendeva quelli sviluppati dal Regno delle Due Sicilie ma presenta un T al posto della G, ed oggi vale da circa 5000 euro se usato fino a 150.000 euro se nuovo!
Ed il famoso quanto molto più recente Gronchi Rosa? Sicuramente è il più noto francobollo italiano ma il valore non è in realtà così alto, frutto di un errore “geografico” riportato, emesso il 3 aprile 1961 in occasione del viaggio in Sudamerica del presidente Gronchi , fu ritirato il giorno dopo. Oggi un esemplare tenuto perfettamente vale tra 500 ed i 900 euro.